La quarta parete, di Sorj Chalandon, parla di guerra e teatro. Leggerlo sarà faticoso e meraviglioso insieme, la scrittura scorre e il cuore sobbalza. Per me, è stato amore dalla prima pagina, anzi, da prima della prima pagina: dall’epilogo che riporta l’inizio dell’Antigone di Jean Anouilh; quest’opera (che è uno dei drammi più belli che abbia incontrato) è il filo che lega la storia di Georges, che lo trasporta ancora prima che lo abbia letto.
Si parte da una Parigi degli anni ’70, dalle battaglie politiche: compagni numerosi, scontri, botte sui denti, ginocchia spezzate. Eppure, anche in mezzo ai gas lacrimogeni, anche nei momenti di tensione più alta, c’è un uomo, più vecchio dei suoi compagni, che ricorda a tutti che quella che stanno vivendo non è guerra. Che nessuno di loro ne conosce il pericolo. Quell’uomo è Samuel, partigiano greco, che era sui cancelli del Politecnico di Atene nel 1973 quando i carri armati sfondarono le entrate, schiacciando il portone di ferro a cui erano legati degli studenti.
Georges, il protagonista del libro, sarà coinvolto nel suo sogno e spinto a portarlo avanti.
Che senso ha portare una tragedia come l’Antigone al centro della guerra in Libano? Che valore può avere riuscire a convincere attori di fede religiosa ed etnie diverse a recitare a fianco del proprio nemico? E’ davvero importante che per una rappresentazione teatrale si riesca a strappare due ore alla guerra?
Per Samuel Akounis, sì. E’ un sogno che riempie la vita intera. E così Georges seguirà il suo desiderio allucinato cercando di materializzare i frammenti che Sam ha sparso, di dare vita ai suoi appunti e corpo alle sue conoscenze.
Questo libro è un filo teso tra Jean Anouilh e il Libano, fra la sua Antigone messa in scena durante la Seconda guerra mondiale (1942) e quella di Akounis e Georges pensata per un cinema devastato su una linea di fuoco. Un’Antigone palestinese che recita accanto ad un Creonte cattolico, le loro storie sono massacri susseguiti uno all’altro. Adesso, si incontreranno su un unico palco. L’Antigone di Jean Anouilh verrà passata di bocca in bocca e rimpastata dalle interpretazioni dei militari, dei capi religiosi, dei giovani innamorati, della ribelle e della vecchia regina che non può morire – perché sarebbe disonorevole.
“Ahlan wa sahlan! Hai trovato qui una nuova famiglia e una nuova terra”
Ma la guerra è tragedia e il prezzo che chiede indietro per tutti coloro che la sfiorano, altissimo.
Questo è un libro duro, per quanto riesca a parlare anche di meraviglia e speranza all’interno dell’orrore.
Parla di una guerra che conosciamo: quella lontana da casa nostra, di cui sentiamo parlare ai telegiornali ma di cui non riusciamo a percepire la gravità. Una guerra che è poco distante dai rientri dalle vacanze.
Ma quando la incontri, quando ne vieni divorato, è possibile tornare indietro?
Puoi ancora preoccuparti del gelato caduto ad una bambina al parco?
Mettere in scena Antigone su una linea di fuoco significava cogliere di sorpresa la battaglia.
Sarebbe stato così bello che i fucili si sarebbero abbassati.
“Per un’ora” ha ironizzato Aurore.
Era seduta. Mi sono accovacciato tra le sue ginocchia.
“Un’ora di pace? E vuoi che ci perdiamo una cosa del genere?”
Il libro La quarta parete di Sorj Chalandon è pubblicato da Keller edizioni, se lo volete acquistare cliccate QUI.
Se non avete letto l’Antigone di Jean Anouilh, la Marsilio edizioni ha pubblicato il testo insieme a quella di Sofocle e di Brecht, vanno lette tutte! Per acquistarlo clicca QUI.
Ottima recensione!!!! Che ho letto e riletto con piacere!!! Segno di una maturita non solo stilistica raggiunta!!!! Magari anche un piccolo rivolgimento. Una catarsi. Che ogni nuova opera letta ci procura??? Nelle parole di George mi risuonavano quelle di mia nonna che fine anni 60 inizi anni ’70 pur capendo e apprezzando la voglia di noi giovani di contestazione e rinnovamento a me e ai miei giovani amici/amiche ripeteva sempre “il vs idealismo e’ bello, comprensibile, lo capisco in pieno e lo apprezzo xche senza ideali il mondo muore. Ma ricordate anche che oggi avete il privilegio di non trovarvi in guerra”. Si proprio lei, madre di molti figli, sola con sua sorella si era trovata di fronte a un plotone di 30 nazisti e 20 fascisti in procinto di requisire e occupare la sua casa come tutte quelle del vicinato e insieme alle altre donne aveva organizzato in poche ore lo sgombero di materassi mobili e supellettili delle loro case xche non divenissero legna da ardere. Marito con figli piccoli nell altra loro casa (di campagna) organizz raduni partigiani in gran segreto mentre le perquisiz erano all ordine del giorno. I figli piu’ grandi si trovavano nascosti in rotta vs le montagne. E suo fratello prigioniero al fossolo. Una donna sola regina di due stanze…oppure…cento…come tante ce ne sono state di paese e di citta’, casalinghe operaie intellettuali contadine prostitute…alcune nobili persino….staffette partigiane, visitatrici delle carceri che vi portavano pane e riportavano indietro indicaz da capi partigiani arrestati su come condurre la battaglia da riferire ai giovani rimasti, dopo tale arresto, senza direttive….
E poi….terminata la guerra…avevano risistemato il loro piccolo o grande regno (cioe la loro casa cascina villa o quant altro) a cui tenevano moltissimo xche avrebbe potuto essere “rasa al suolo” dalle bombe, come ad es era capitato a quella dove sua suocera era nata, e una decina di nipoti rimasti senza tetto…Regno che ci tenevano a lasciare a noi figli nipoti pronipoti xche’ era ai loro occhi (e grazie ai loro straordinari racconti anche ai ns occhi) un gioiello preziosissimo. Perche’ quelle pareti erano sature di loro e della loro e quindi ns STORIA….
Va da se poi che tutto il resto di qs recensione e’ validissimo!!!.
La contaminazione innanzitutto. La presenza di piu’ voci, di piu’ popoli di etnia cultura e fede differente che ci narrano le loro drammatiche e tragiche storie. Donne e uomini che avremmo voglia finalm di abbracciare. Antigoni che da a-solo si trasformano in un coro collettivo che ci narra di coraggio (femminile e anche maschile). (Poi purtroppo uomini e donne negativi abbondano, sopratt in tempi di guerra ma anche di pace e giustam vanno osteggiati con ogni ns forza). Complimenti!!! Una gran bella recensione.
Scusa volevo dire nelle parole di Samuel il greco (vecchio partigiano) (ma anche nome tipicamente ebreo tra l altro…) che poi George riprende, metabolizza e ripropone….
….mia nonna finita la guerra attendeva mio nonno su un terrazzo. E giunto lassu’, poiche’ gli eccidi erano finiti, lui avra’ guardato giu’ nella valle e oltre….vs un angolo di lago e quella pianura che poi ritrova altre montagne e le scavalca fino ad abbracciare l infinito e tutto il ns mondo…..
…immaginando l infinito susseguirsi di generazioni (nipoti bisnipoti….) che solo una stagione di pace ci consente….In quei lunghi interminabili mesi tra una corsa e l altra mia nonna aveva ricamato una spalliera da letto a punto fiamma. (Che allora ai suoi semplici occhi nulla aveva a che vedere con sigle politiche ora purtroppo di nuovo tanto in auge). X riportare un po’ di luce e di energia in quella camera dove erano nati I loro figli, e la cui intimita’ era stata “violata” dal passaggio dei soldati….e che soldati….E quella spalliera ricamata da mani abilissime che talvolta ricamavano anche (insieme a quelle di un gruppo di altre donne) su borse giacche ed altri indumenti allo scopo di nascondervi sotto i messaggi da recapitare a partigiani o confortare I prigionieri…passa di generazione in generazione….generazioni frutto di molti innesti e varie etnie ed e’ giunta fino a me…a noi…oltre di noi….
Mio nonno invece….che come mio padre anche lui si dilettava di pittura…nel caos che segui l 8 sett aveva in effetti lasciato a meta’ un quadro di figura femminile….Che ritrovato in solaio aveva osservato e poi pensato di lasciare cosi… giusto abozzato….Dopo tutto cio’ che aveva visto (che tutti avevano visto) cosa poteva mai sapere lui del suo futuro, ne di quello famigliare, nazionale o dei suoi discendenti?……Poteva mai prevedere che se un suo antenato aveva viaggiato fino in India e Tibet una nipote si sarebbe pure appassionata di quei mondi e spinta in quella direzione…?…mentre un nipote avrebbe sposato una donna ebrea di discendenza sefardita e un’ altra avrebbe avuto un compagno magrebino….un nipote una compagna afrobrasiliana e una nipote si sarebbe spinta molto molto molto a oriente..?..Cosi’ l ‘ aveva lasciato li..incompiuto…..
Aperto a tutte le ns mille possibilita’……che mai riusciremo a portare interamente a termine…..
Qs piu’ o meno romanzata e’ anche in molti particolari una storia vera. E che CONCLUDE, lo so e MI SCUSO, il mio troppo lungo intervento