Macbeth ha ricevuto dalle streghe la profezia che diventerà re (per leggere il frammento sulle Streghe di Macbeth clicca QUI)
Adesso corre, insieme all’amico Banquo verso il suo castello, dove lo aspetta l’amata moglie e dove stasera accoglierà, per l’appunto, il re Duncan.
Ha scritto poche righe, in una lettera, dove racconta a Lady Macbeth ciò che le streghe gli hanno rivelato.
E dunque Lady Macbeth, da sola, nel castello:

 

Mio marito è un valoroso soldato
di questo nessuno ha dubbi, tant’è che continua a tornare vivo dal campo di battaglia.
Mio marito ha anche grandi ambizioni, non c’è che dire
bravo, bravo Macbeth, adesso sei convinto che potresti diventare
re.
Molto bene, belle notizie, visto che questo castello mi stava già annoiando.
Non la trovate noiosa un’abitazione che non cresce?
Io la trovo mortalmente tranquilla, ogni tanto quando vedo con che facilità le serve
riescono a pulire tutti i pavimenti in un giorno solo
mi viene un istinto improvviso di legarmi la corda al collo e lasciarmi pendere
da queste travi troppo vecchie.
Cambiamo casa Macbeth, troviamo un palazzo più grande
uno di quelli in cui perdersi e magari non vedersi mai.
Uno da re, insomma.

Mio marito ha grandi desideri eppure io temo la sua testolina
che brama e poi non compie.
E’ uno di quegli uomini sempre pronti a fare grandi progetti
ma a dimenticarsi la parte pratica in cui ci si sporca le mani,
lui no, lui vorrebbe essere sempre retto e candido e perfetto
adora guardarsi allo specchio e trovarsi pulito
adora piacere alle persone che ha intorno
a tutte
sorride, stringe le mani, fa favori e gode quando qualcuno dice:
che brav’uomo, quel Macbeth, gli affiderei la vita stessa.

Stupido uomo.
Vuoi la botte piena e la moglie ubriaca,
e ora vorresti diventare re ma con riguardo e rispetto, non è così?
Lo capisco già vedendo come corri a palazzo verso le mie stanze
con la testa china per la vergogna di dirmi
che vuoi diventare grande ma non vuoi uccidere il re.
Non lo trovi decoroso.

E’ decorosa la guerra allora?
Con tutto quello spargimento di sangue eccessivo,
con le armature pesanti
e i gesti volgari di affondi e parate
mentre parti di corpo volano impazzite e tonfano per terra.
Lo trovo disgustoso.
Preferisco l’eleganza di un veleno
e la gentile morte di un coltellino affilato
che sprofonda tra le costole e il cuore.

Vieni dolce Macbeth, coniglietto indifeso
pulcinotto bagnato, vieni tra le mie braccia a farti consolare
lascia che le mie parole ti infondano un vero coraggio da guerriero.
E mentre Macbeth sale le scale con la voglia di un mio abbraccio
mi appoggio qui e preparo il mio corpo
a una dolce accoglienza:

prendetemi
spiriti della notte
che sussurrate di assassinii e omicidi perversi
prendetemi tutta
toglietemi il sesso e colmatemi di crudeltà
lavate il latte dalle mie mammelle
e aggiungete veleno e serpi
lasciate che il mio corpo diventi bollente di cattiveria
e che non ci sia uno spiraglio tra le mie vene
per il senso di colpa, il rimorso
per pensieri retti.

Guidate le mie mani verso il coltello
e accecate il cielo, accecate Dio intero
affinché non guardi e non legga dentro il mio petto
affinché nessuna voce, umana o divina
possa bloccare i miei propositi gridando:
Ferma!

E adesso Macbeth che vieni,
cerca di modellare sul viso espressioni serene come la mia
non pensare a niente, sii solo gentile e accogliente
sorridi al re che arriverà stasera e non partirà domani
offri vino, si cortese, racconta barzellette sconce
al resto
mio morbido gattino
lascia che ci pensi io

lascia fare a me.

 

Lady Macbeth è uno dei personaggi femminili più oscuro e crudele, i suoi monologhi sono una piccola meraviglia e per noi attrici un regalo prezioso. Consiglio a tutti di leggere gli originali, io ho la versione tascabile della Feltrinelli, per comprarla potete cliccare QUI oppure rivolgervi ad una delle tante librerie indipendenti che in questi giorni stanno cercando di continuare la loro attività.