Habibi – amore mio
l’ho letto in un lungo pomeriggio di febbre
e dopo avevo la testa piena e sazia e grata
come tornata da un lungo viaggio.
Prima di iniziare questa racconto bisogna prendersi il tempo
avere ore senza impegni o bisogni
perché questo è un fumetto mondo
da cui è impossibile alzare lo sguardo.
È un universo arabo di religione, storia, carne e potere.
È la storia di una bambina che si fa donna
di un corpo venduto che si fa libertà
di un amore che si trasforma come si trasformano i personaggi
e le loro ferite.
È la storia di un legame tra due bambini che crescono
come madri, compagni, amici ed amanti.
I disegni ti prendono gli occhi e li trascinano sulla pagina
il bianco e nero è intenso
e le pagine sono cariche di dettagli
decorazioni, arabeschi
e, più di tutto, dei segni di alfabeto arabo
che colorano il cielo, le lacrime, l’acqua,
ci sono pagine intere senza spazi vuoti
seguite da altre occupate da un solo corpo
su bianco,
da un solo filo di sangue.
Habibi – amore mio
è un unico abbraccio doloroso
un morso verso la libertà
i denti stretti intorno al braccio del padrone, del sultano, del cliente
denti stretti per non lasciare andare
fino a sentire il sangue
o l’abbandono.
Habibi è racconto:
la scrittura, fin dalle prime pagine
apre un mondo di store e parole
che liberano da un presente di prigione
riempiono pezzi di corpi che si perdono
e si prendono.
Prende il mio corpo mio marito, il mio carceriere, i mio padrone, il mio re
mio figlio
tutti prendono una parte di me
ma io racconto ancora
e ancora scrivo
e disegno caratteri sacri
costruendo amuleti contro la notte e i suoi demoni.
Habibi – amore mio
è un rifugio, una barca in mezzo al deserto.
E’ corpo
corpo vivo e sensuale e ferito e usato trascinato graffiato curato amato
reso splendido magico e ancora erotico
martorizzato mutilato massaggiato ingrassato dimagrito
scopato
venduto.
Che da oggi mi vendo da sola, e da sola decido il mio prezzo
che da oggi ho un coltello in mano e lo punto alla gola
e gli uomini, il mio potere, lo chiameranno magia.
E alla fine, quando ormai è amore da tempo
sarà l’incontro tra i corpi
finalmente presenti
e totali:
“Durante il sesso il mio spirito si separava sempre dal corpo.
Liberandosi sopra la lampada come una visione.
Col tempo il mio cielo si era affollato di facce sudate e sconvolte.
Quando Zam mi prese fra le braccia, le nuvole nere si dissolsero.
Afferrai il mio spirito e lo ricondussi nel corpo.”
A inizio della storia esiste una bambina
venduta ad un uomo
adesso esiste ancora una bambina
i cui capelli
volano
sopra la folla.
Habibi è una graphic novel di Craig Thompson pubblicata nel settembre 2011 da Pantheon Books
In Italia è stato pubblicato da Rizzoli Lizard
Potete acquistare il libro cliccando qui
Se volete seguire Craig Thompson questo è il suo blog: The blog of Craig Thompson